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Aquilegia è una villa di campagna di grande impatto architettonico che fonde il fascino rurale italiano senza tempo con una raffinata composizione spaziale. La struttura originale dell'edificio è conservata con sensibilità, con pareti in pietra a vista, interni imbiancati a calce e tetti tradizionali, il tutto ammorbidito dalla patina dell'età.
L'architettura della villa si distingue per la sua onestà elementare: le spesse pareti in muratura, le travi in legno del soffitto e i pavimenti in terracotta fatti a mano testimoniano l'eredità delle tecniche costruttive vernacolari. La luce entra attraverso piccole finestre posizionate con cura, creando effetti di chiaroscuro che conferiscono drammaticità e intimità a ogni stanza.
Gli interni sono composti come nature morte, con panche in pietra incorporate, soffitti a volta e scale scolpite direttamente nella struttura. Lo spazio si sviluppa in sequenze tranquille, offrendo un flusso narrativo da una stanza all'altra. Nicchie ad arco e soglie poco profonde incorniciano le viste naturali, mentre i camini aperti e i dettagli rustici fondano la casa nella continuità storica.
L'architettura esterna continua questa storia: le facciate in intonaco invecchiato rivelano le tracce del tempo e delle intemperie, mentre i giardini e le terrazze circostanti costituiscono un'estensione senza soluzione di continuità del linguaggio spaziale dell'edificio. Questo è un luogo di forme scultoree e materiali senza tempo, dove l'architettura stessa diventa un soggetto visivo.
Foto di Giorgia Di Tria